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Leonardo Sciascia narra che un tempo, nelle vecchie case siciliane, c’era una stanza speciale chiamata “la camera dello scirocco”: un luogo senza finestre e senza alcuna comunicazione con l’esterno – se non una stretta porticina affacciata su un corridoio interno – in cui la famiglia nobiliare si rifugiava in cerca di un po’ di frescura contro il vento caldo e umido proveniente dalla Libia.

Sciascia non credeva che quella camera fosse davvero in grado di proteggere gli uomini: “prima che lo si avverta nell’aria, lo scirocco si è come già avviato alle tempie, alle ginocchia”, scriveva. Non si resiste al vento che soffia da sud-est. Il movimento diventa impossibile, ogni tentativo è vano: lo scirocco (dall’arabo suruq) costringe alla contemplazione e gli uomini non possono fare altro che assecondarlo. Secoli fa, per fuggire dal clima torrido, cercavano riparo in luoghi che per la loro conformazione erano anche al di fuori dal tempo storico. In questa atemporalità risuonano delle assonanze con il presente, perché la camera dello scirocco è ancora espressione di una particolare dimensione della Sicilia. Chi giunge per la prima volta nella nostra terra si trova immerso in un’atmosfera sospesa: qui le epoche si sovrappongono, i segni di diverse dominazioni e influenze convergono, natura e storia sembrano amarsi dalla notte dei tempi, mito e leggenda si confondono con credenze religiose.

Suruq evoca questo momento di pausa, in cui tutto sembra fermarsi per lasciarsi completamente cullare dalle sinfonie siciliane: l’armonia delle onde del mare, il canto delle cicale in aperta campagna, la brezza del vento che soffia dall’orizzonte e muove la sabbia dorata. Queste righe, che adesso stai leggendo, raccolgono così tutti i contesti intrisi d’arte che celebrano e sono parte attiva dell’unicità della nostra terra. Suruq promuove personaggi, luoghi, ristoranti, esperienze che con la loro presenza rendono ancora oggi il territorio di Siracusa, del Val di Noto e di Marzamemi una meta affascinante in cui lo scirocco si è insinuato e ha lasciato impresso il suo segno.